Torniamo con sorprendente regolarità per la newsletterona di Marzo (Storia: fatta) e, forse, questa notizia è ancora più rilevante della musica che scompare da Instagram.
Leggenda narra che sapessimo da tempo che questo momento sarebbe arrivato e infatti - superato un travagliato lutto di 0,3 decimi di secondo - abbiamo deciso anzitempo di trovare nuove vie per spammare musica.
Quindi, alle solite: nella schermata che segue vi segnaliamo gli album e i brani con cui abbiamo svoltato il mese di Marzo, con tanto di comoda anteprima audio.
Playlist complete: Spotify, Apple Music; IG: @spinn.it; fine smems: à la carte.
P.s.: il 9 Aprile al Combo Firenze smaltiamo la sacralità della Pasqua con gli amici HZHA ed Electric Souls, che cacciano pure il nuovo disco in anteprima. BE THERE!
Hotel San Claudio - Mark de Clive-Lowe, Shigeto, Melanie Charles (2023, Soul Bank Music/K7!)
Ciao,
in prima fila oggi. Continuo la mia crociata personale contro gli ascolti parziali e quindi anche a ‘sto giro vi segnalo solo lavori completi usciti nell’ultimo mese.“Hotel San Claudio” non è un disco, è un vero e proprio state of mind. Ecco la ricetta: prendete tre musicisti spaziali come Mark de Clive-Lowe, Shigeto e Melanie Charles, sistemateli a ridosso di un’abbazia romanica dell’undicesimo secolo, nel bel mezzo dei bucolici paesaggi dell’entroterra marchigiano, trovate loro una stanza dove poter suonare e registrare ed il gioco è fatto.
Ci si innamora di questo disco sin dal primo ascolto, le sovrapposizioni fra jazz, elettronica e hip-hop attivano subito il rilascio di dopamina e le giunzioni neuromuscolari. Come se non fosse già abbastanza, i tre hanno pensato bene di omaggiare Pharoah Sanders con la reinterpretazione di The Creator Has a Master Plan (in due parti, in apertura e chiusura) e Love Is Everywhere, proiettando l’Hotel San Claudio da Corridonia direttamente all’Iperuranio.
P.s. necessario: se non la conoscete, fatevi un favore e ascoltatevi The Girl with the Green Shoes (2017) di Melanie Charles. Disco cla-mo-ro-so.
Royal Wavetable Mellodies & Old TDKs (EP) - Brainwaltzera (2023, FILM)
Il nome Brainwaltzera è circondato da un alone di mistero; l’identità del/dei producer dietro a questo progetto è sconosciuta e l’ossessione delle persone interessate al genere IDM a indugiare sui dettagli infinitesimali, sui significati nascosti e a condividere il frutto delle loro paranoie su forum/gruppi online contribuisce ad alimentare la fama di taluni artisti.
Era da diverso tempo che volevo segnalare Brainwaltzera via Spinnit e questa reissue di Royal Wavetable mi ha fornito l’assist che cercavo. Nelle produzioni di BW si percepiscono i tratti distintivi dei principali nomi che hanno contribuito alla popolarità del genere IDM (si legga Aphex Twin, Autechre, Boards Of Canada), senza però sfociare nel manierismo.
Se questo EP non vi basta, c’è quel discone intitolato ITSAME (Mario!) che vi aspetta dietro l’angolo, pronto a sbomballarvi il cervello.
Nada! Nada! Nada! - CIGNO (2023, Dirt Tapes)
Dopo aver ascoltato Morte e pianto rituale, CIGNO, progetto musicale di Diego Cignitti, era entrato nel mio personalissimo pantheon delle migliori realtà musicali italiane intransigenti (più che indipendenti), che non cercano il favore del pubblico, ma bensì cercano di prenderlo per mano e accompagnarlo fuori dalla zona di comfort. Per sonorità e atmosfere proposte, CIGNO sedeva accanto a Iosonouncane di IRA e Mai Mai Mai di Rimorso. Nada! Nada! Nada! è una conferma in questo senso. La pluralità di influenze e atmosfere presenti nel disco mi rimandano direttamente a Epica Etica Etnica Pathos dei CCCP.
Servirebbe un sacco di spazio per rendere giustizia ad un disco così potente e impegnato, quindi mi limiterò a segnalare questa intervista audio che potete ascoltare al seguente link, da 1:10:00 in poi: CIGNO @ Radio Sircus w/ Maurizio Mottola.
UK GRIM - Sleaford Mods (2023, Rough Trade)
Ve l’avevo detto nella prima newsletter che attendevo questo disco con una discreta trepidazione e infatti eccoci di nuovo qui: sono tornati gli Sleaford Mods e ci offrono un nuovo spaccato sulla truculenza made in UK.
UK GRIM non è nè niente di più nè niente di meno di quello che mi aspetto da un disco degli Sleaford Mods: ritmi sintetici incalzanti, l’urgenza e l’essenzialità del punk che si mischiano all’elettronica e un cinquantenne che urla incazzato, a volte sul beat a volte in uno stream of consciousness a rotta di fiato.
L’aspetto che li qualifica come una delle mie formazioni preferite della scena contemporanea è la loro dualità; gli Sleaford Mods li apprezzi due volte: la prima quando te li ascolti distrattamente e ti lasci trasportare dai ritmi coinvolgenti, la seconda quando vai a recuperare i testi, vera e propria punk-poetry working-class verista. Ci vediamo a Torino?
Love is Alive - Ashley Henry (2023; Royal Raw Records)
Qui
! Controcorrente rispetto a Franz, e rispetto al solito, questo mese vi consiglio - quasi solo - singoli. Ma arrivate fino in fondo!Pianista, compositore, cantante, Ashley Henry è un altro artista clamoroso della nuova scena jazz londinese. Scena che ha conquistato a partire dall’album Beautiful Vinyl Hunter uscito nel 2020. All’interno della sua musica e con la sua voce, Ashley riesce a rappresentare a pieno le sue origini caraibiche e la scena, come dicevo, di Londra.
Non mancano, naturalmente, i riferimenti alla tradizione africana e a quello che potremmo definire cosmic jazz. Questo nuovo singolo è un piccolo bijoux che contiene tutto quello che questo compositore sa fare meglio.
Oltreoceano - Collettivo Immaginario (2023; Domanda Music)
Eh, ma il jazz si fa solo a Londra. No! Abbiamo spesso parlato della scena jazz italiana, fra Gianluca Petrella, Nicola Conte, 72 HOURS POST FIGHT e mille altri: recuperatevi il podcast.
Fra questi c’è anche Tommaso Cappellato che, neanche a farlo apposta, fa parte proprio di questo collettivo, insieme a Nicolò Masetto e Alberto Lincetto.
Questo trio va ad unire elementi funk, beat moderni e musica elettronica degli anni ‘70. Nel 2022 hanno pubblicato l’album Trasforma ma, siccome sono troppo carichi, sono tornati con un singolo proprio nel mese di marzo.
Oltreoceano che è il primo singolo di un progetto che vedrà il suo compimento in un album proprio durante il 2023. All’interno troviamo tutti i riferimenti di cui parlavo prima e una buona dose di presabenaggine che di sicuro non guasta visto l’arrivo della primavera.
Horizon - Nashville Ambient Ensemble (2023; Centripetal Force)
Come si può intuire dal nome, la Nashiville Ambient Ensemble è una formazione di Nashville che mette insieme - cito testualmente - artisti e musicisti che uniscono paesaggi sonori sintetizzati con strumentazione tradizionale in un setting semi-improvvisato, per celebrare lo spirito collaborativo e musicale di Nashville.
Che belle queste cose, mamma mia.
Vi consiglio di ascoltare Horizon la sera; preferibilmente in macchina.
Voice Notes - Yazmin Lacey (2023; Own Your Own Records)
Ed ecco l’album! Sempre Londra, sempre jazz, c’è poco da fare.
Album di debutto della cantante di Nottingham dopo i tre EP Black Moon (2017), When The Sun Dips 90 Degrees (2018) e Morning Matters (2020), una trilogia ispirata ai luoghi in cui sono nate le canzoni che li compongono. Un po’ come per Voice Notes.
Un album che, come dice Yazmin stessa è: “una reazione immediata a qualcosa. Un disco senza filtri e crudo, così come lo sentite”. Una reazione difficilmente categorizzabile in termini sonori perché contiene un po’ di tutto, dal nuovo jazz tipico di Londra, alla musica elettronica con tappeti sonori anche old school, ma che lei definisce soul perché “that’s where it comes from”.
Bello, bello, bello.
Menzioni d’onore
Autumn 2021 - Free The Robots
Extraordinaire - Calibro 35
Friendship Theme - Surprise Chef
Keep on Falling - Tom Newton, Adriano Viterbini, Filippo Ruà
E con questo chiudiamo, ci si a fine Aprile. Anzi, un po’ prima perché settimana nuova esce un episodio del podcast sui viaggi interstellari.
Bella!