Altro giro, altra corsa. Niente convenevoli questa volta, andiamo subito al sodo con i brani che ci sono piaciuti di più fra quelli usciti a febbraio.
Vi ricordiamo le nostre playlist: Spotify e Apple Music. E poi seguiteci su Instagram: anche il maestro Pino D’Angiò apprezza i nostri smems.
Is It You? - Ben L’Oncle Soul (2023; Enchanté)
Qui
! Finalmente, è proprio il caso di dirlo, il buon Ben ha rilasciato un nuovo album. Per chi non lo conoscesse - male, eh! - stiamo parlando di un soulman d’altri tempi.Un cantautore francese che prende spunto a piene mani dalla lunghissima e bellissima tradizione soul e ci regala brani emozionanti, profondi e molto interessanti dal punto di vista musicale.
Il nuovo album si intitola Is It You? e vi consiglio davvero di ascoltarlo. All’interno troviamo tanto soul, chiaramente, ma anche ritmi e sonorità morbide vicine al jazz di cui spesso parlo; ah, c’è anche qualcosa di sudamericano.
Vi propongo la title track perché è un bijoux.
Già che ci siete, dal momento che sono sicuro vi piaceranno, recuperatevi gli album precedenti.
Pyn - John Frusciante (2023; Avenue 66)
Quando esce un nuovo album di Frusciante - il più delle volte del tutto out of the blue - le cose sono due: o qualcosa di bellissimo lo-fi chitarra e voce oppure l’ennesima sperimentazione sonora elettronica.
Alla fine è sempre la seconda opzione e infatti “: II .” non fa eccezione. Non smetterò mai di sperare in un ritorno al lo-fi, comunque.
Riguardo a quest’ultimo trip sonoro, lo stesso Frusciante dice:
"This music was made from sequences which never exceed a single note. Many of these pieces being made on a single pattern.”
John Frusciante
Un esempio di minimalismo sonoro, quindi, che vale la pena ascoltare e non solo perché l’ha fatto John. È tosta però, ve lo dico.
Lost Cause - Eric Krasno, Stanton Moore (2023; Concord Jazz)
Torniamo su territori decisamente meno minimali, ma restando sempre sui grandi chitarristi.
Non lo dico per fare quello alternativo ma questa è la prima canzone di Billie Eilish che ascolto consapevolmente. Lost Cause, infatti, è una cover strumentale (chitarra, hammond e batteria) proprio del brano della cantante americana.
Ho ascoltato l’originale: ha un bel groove, però non è il mio. Ad ogni modo, posso assicurarvi che questa versione è una vera figata, sia per i fan di Billie, che per tutti gli altri oltre la barricata.
È tutto molto blues, con la chitarra che punge mentre l’hammond in sottofondo crea un tappeto sonoro morbido e suggestivo, con la batteria a tessere trame ritmiche scandite e definite.
Eric Krasno, giusto per dare qualche riferimento, è vincitore di due Grammy. Un chitarrista e produttore che porta avanti la chitarra blues da anni con collaborazioni che vanno dalla Tedeschi Truck Band a Gramatik.
Leylim Ley - Altin Gün (2023, Glitterbeat Records)
Quinto album in cinque anni per gli Altin Gün che con Aşk - in uscita il prossimo 10 marzo - tornano al folk rock anatolico anni ‘70 che aveva caratterizzato i primi lavori.
Un album, a partire dal singolo che ho selezionato, in cui la band è riuscita a riversare tutta l’energia che da sempre contraddistingue i loro live, con un tripudio di suoni che dalla tradizione turca arrivano fino alla psichedelia più moderna.
Il brano che vi consiglio è Leylim Ley, l’ultimo singolo uscito in ordine di tempo.
Transmissions from Total Refreshment Centre - Total Refreshment Centre (2023, Blue Note)
Chiudo con un po’ di jazz, l’ho lasciato in fondo giusto per non essere troppo scontato, ma già sapete.
Transmissions from Total Refreshment Centre è una compilation realizzata in collaborazione con Blue Note, storica etichetta jazz statunitense. L’album nasce dopo un incontro fra Don Was - storico produttore fra gli altri di Bob Dylan e Rolling Stones e oggi presidente di Blue Note - e il TCR - collettivo artistico-centro polifunzionale-musicale-etichetta discografica-eccetera di Londra.
“We have to make a record with you guys here”
Don Was
L’album, quindi, è una raccolta di ciò che il TCR sa fare meglio pubblicata per Blue Note. All’interno si trovano tracce che vanno dal jazz più classico, come Closed Circle che ho scelto, a soluzioni più sperimentali al limite con la musica elettronica, come il Isa, realizzato in collaborazione con Zeitgeist Freedom Energy Exchange.
Una fotografia della scena jazz londinese degli ultimi anni e un lavoro che fa bene alla musica, insomma.
This Stupid World - Yo La Tengo (2023, Matador)
Qui
. Stavolta vi consiglierò 4 lavori completi usciti nel mese di febbraio, chè questo meccanismo perverso dello stillicidio di singoli, estratti, anteprime per compiacere la macchina dell'hype-a-tutti-i-costi mi sta piuttosto antipatico e, soprattutto, vanifica il piacere di ritagliarsi quei 40 minuti circa di ascesi rituale che l’esperienza di ascolto di un disco richiede.This Stupid World è il diciassettesimo album pubblicato da Yo La Tengo, band E istituzione dell’indie-alt-rock. Dopo l’EP pubblicato in piena pandemia, intitolato We Have Amnesia Sometimes (e particolarmente apprezzato dal sottoscritto proprio per le sue sonorità elettriche e dilatate, perfette per i numerosi pomeriggi psico-attivi che mi sono concesso durante la quarantena), Ira Kaplan & Co. tornano nuovamente sulla scena con un discone che mi ha riportato ai dischi con cui ho imparato a conoscere la musica di YLT, ovvero: Painful (1993), From A Motel 6 (1994), Elect-o-pura (1995) e I Can Hear The Heart Beating As One (1997).
In This Stupid World si ritrovano quei riverberi elettrici e i ritmi coinvolgenti, a volte accompagnati dalle dolcissime voci di Kaplan e Georgia Hubley, altre volte lasciati liberi di propagarsi senza filtri nè limitazioni proprio per manifestare con urgenza il disagio che si prova fermandosi a riflettere sulle dinamiche controverse che stanno caratterizzando questi anni.
Suono In Un Tempo Trasfigurato - Bono / Burattini (2023, Maple Death)
Meraviglioso esordio targato Maple Death (a questo punto, quasi un sigillo di garanzia) per il duo Bono / Burattini, composto appunto da Francesca Bono (Ofeliadorme) e Vittoria Burattini (Massimo Volume).
Il disco è ispirato al cinema avanguardista della regista ucraina Maya Deren e si articola in 10 tracce strumentali suonate solo con batteria e un sintetizzatore Roland Juno-60.
Proprio come per il cinema, non sono necessari effetti speciali e produzioni milionarie per realizzare dei capolavori capaci di emozionare. Nonostante la semplicità degli strumenti utilizzati, Bono / Burattini riescono a creare una pluralità variegata di scenari e atmosfere che spaziano dal “poliziottesco”, teso e ritmato, all’odissea spaziale, eterea e sconfinata.
Qui potete pure accattarvi la copia fisica, gli scatti a corredo del disco sono della mitica @daddy_mauri, amicona di Spinnit e assidua frequentatrice di sottopalchi giustissimi.
New Era EP - Ishmael Ensemble, Rider Shafique (2023, Severn Songs)
Fiiiniiiiiiisssssima collaborazione fra il quintetto Ishmael Ensemble ed il poeta/MC Rider Shafique. Chiaramente tutta roba che viene da oltremanica, chiaramente impossibile confinarla in una striminzita etichetta di genere musicale; qui c’è tutto: conscious rap, spoken words che fluttuano in atmosfere elettroniche, ritmi sincopati e sonorità liquide. Esagerato.
Off World Tales - Philip D Kick (2023, Astrophonica)
Piccola perla che intreccia il respiro più ampio delle produzioni IDM, quelle della brain-dance seduti in poltrona, con i bassoni da facce squagliate tipici della rave culture. Amiche e amici che amate fronteggiare i soundsystem che pompano jungle, drum’n’bass e breakbeat: bentornati a casa.
Il genio birbante dietro al progetto Philip D Kick (ovvio l’omaggio ad uno dei padri fondatori della letteratura fantascientifica) è Om Unit, all’anagrafe Jim Coles, DJ e produttore di Bristol… e dove sennò?!