Nomadismo concertuale & caro-biglietti
Il meglio di Maggio e qualche dritta propedeutica per avviare la stagione dei concertazzi all'aperto
La sentite anche voi quest’arietta leggera, carica di pollini e di fragranze floreali? Ebbene si, siamo finalmente arrivati in quel periodo dell’anno in cui le ore di sonno cedono il passo all’estetismo del qui-e-ora, delle birrette ghiacciate in piazza e dei polveroni di terra arsa sollevati dal pesticcìo di tarantolate e tarantolati che frequentano i sottopalchi estivi in giro per il continente.
Spoiler: se vedete tutto nero dopo esservi soffiati il naso nei giorni avvenire una suddetta situazione, no, non siete in una crisi esistenziale, state vivendo la stagione come si deve.
Per iscritte e iscritti dell’ultima ora: questa è la Spinnitletter, la newsletter di
che racchiude il meglio passato nelle orecchie della Redazione nell’ultimo mese appena trascorso. Sopra trovate il playlistone aggiornato; sotto i consigli del mese gently provided by e . C’è anche un premio per chi arriva a leggere fino in fondo: una selezione di nudi d’autore spinnici di Annie Leibovitz.i’ve seen a way - Mandy, Indiana (2023; Fire Talk)
Ciao, qui
, anche conosciuto come quello inerte del duo che non produce quality smems. Qualcun* della sinistra radicale contemporanea ha già parlato del diritto a non avere sbatta? Giorgia Soleri, se stai leggendo: non ringraziarmi; prossima volta una birretta ;)Ma bando alle ciance. Sono reduce dal concerto degli Swans al Teatro Duse di Bologna, quindi non potevo non aprire la mia selezione di consigli con un disco monolitico e abrasivo.
Disco d’esordio dopo una serie di Ep apparsi online per questo quartetto di Manchester, sulla cui scena acid-revival e, come in questo caso, noise vi consiglio di drizzare le orecchie (gli ottimi Working Men’s Club dovrebbero dirvi qualcosa).
Al primo ascolto di i’ve seen a way ho sgranato gli occhi; al secondo era tutto un’arricciare i margini estremi della bocca; al terzo era già culto. Ciliegina sulla torta in mezzo a questi 11 muri di suono: il meraviglioso cantato in francese di Valentine Caulfield.
Forget - Gacha Bakradze (2023; Oath)
C’è poco da fare: Gacha Bakradze è uno dei miei produttori di musica elettronica preferiti. Non è la prima volta che compare su Spinnit, ma ogni suo nuovo lavoro si rivela una chicca per le orecchie di appassionate e appassionati del genere IDM.
In Forget si trovano tante influenze danzerecce britanniche - leggasi breakbeat, footwork, garage - scomposte e ricomposte in atmosfere ambient e chill out. L’asse Londra-Bristol-Tiblisi non è mai stata così bella.
Silver Haze - SQÜRL (2023; Sacred Bones)
Se per voi Coffee and Cigarettes rappresenta qualcosa in più rispetto ad una combo mortale che spesso è seguita da un terzo elemento chiamato “mioddìo-spero-ci-sia-un-cesso-libero”, probabilmente questo disco non ha bisogno di molte introduzioni (io non le farò, confido nelle lettrici e lettori di Spinnit).
Per la promozione di questo nuovo lavoro, Jim Jarmusch (che insieme a Carter Logan è fondatore e anima del duo SQÜRL) ha rilasciato un’intervista a The Guardian in cui si dichiarava piuttosto lontano e rassegnato riguardo all’industria cinematografica hollywoodiana odierna. Dopo averla letta, mi sono venute in mente risposte taglienti ad acute tipo “Grazie al cazzo, sennò non eri Jarmusch” oppure “Eccolo, arriva l’ultimo boomer con i suoi rant su come le cose fossero meglio ai suoi tempi” e ancora “Vabbè non è che perchè ora hai da promuovere un disco di musica devi lanciare merda contro il cinema”.
Dopo essermi dato un coppìno da solo per cotanta sensibilità d’analisi, però, mi sono reso conto che alla fin dei conti Jarmusch è l’ennesimo individuo che manifesta dello sdegno per la realtà tardo-capitalista in cui sguazziamo. Posizionamento di marketing? Chi può dirlo. So solo che i quaranta minuti scarsi di Silver Haze mi sono piaciuti e mi hanno ricordato un po’ le atmosfere dei GodspeedYou! Black Emperor; quaranta minuti di fuga dal reale gentilmente offerti dai riverberi stratificati di chitarra elettrica.
Dentro c’è anche una collaborazione con Charlotte Gainsbourg: qualche mese fa eravamo in diretta con Wanted Cinema per la promozione de “I Passeggeri della Notte”, con protagonista la stessa Gainsbourg. Recuperatela se vi va: abbiamo parlato di radio, di cinema e di musica; classic stuff.
In Search of a Better Tomorrow - EABS ft. Jaubi (2023; Astigmatic Records)
Interessantissima collaborazione che potrete beccarvi dal vivo in quel di Novara, per il NovaraJazz, arrivato alla sua ventesima (!!!!) edizione. Chi può andare, non se lo perda.
ANIMALS - Kassa Overall (2023; Warp Records)
Meraviglioso esordio sulla pregiata Warp, che dovendo mettersi al passo coi trend nu-jazz è andata a pescare un talento straordinario come Kassa Overall.
Il buon Kass l’ho scoperto durante la quarantena quando la mia routine mattutina prevedeva l’ascolto di Gilles Peterson su WorldWide FM, che dal suo Brownswood Basement ha allietato per mesi un sacco di persone come me.
Gli EP che hanno lanciato Kassa Overall prendono il titolo di Shades Of Flu (genio) e sono entrambi (Vol. 1 e 2) la quintessenza del nu-jazz contemporaneo, capace di mescolare hip-hop ed elettronica a sonorità e strutture più tradizionali.
Animals non è da meno, anzi; con il supporto di un’istituzione come Warp Records, Kassa Overall ha potuto circondarsi e collaborare con artisti di rilievo, mantenendo i suoi tratti distintivi, senza snaturarsi.
Liquid Tension - Electric Souls (2023; SHED626)
Bella a tutti, qui
! Proseguo la mega lista iniziata dal mio socio giocando clamorosamente in casa. Gli Electric Souls, infatti, sono un progetto portato avanti da SHED626, che è anche casa nostra.Il primo album di questo trio nu-jazz fotonico arriva dopo la SpinnIt Session ed è un viaggio lisergico e storto nella periferia fiorentina fra il jazz di stampo londinese che tanto ci piace, la drum’n’bass e il broken beat.
Vi consiglio anche il videoclip del singolo magistralmente realizzato dalla clamorosa daddy_mauri.
Emotion Sickness - Queens of The Stone Age (2023; Matador Records)
Sono tornati. Che bello! Sentivo proprio il bisogno di un nuovo album dei QOTSA e finalmente ci siamo: il 16 giugno esce “In Times New Roman”.
Stando ai primi due singoli, Emotion Sickness e Carnavoyeur, la speranza - di un album bello - divampa. Niente stoner, chiaramente, ma si prosegue - per quello che ho potuto sentire - sulla falsariga di …Like Clockwork e Villains con cui formerà una trilogia
‘In times new roman’, ‘villains’ [come] ‘…like clockwork’.
Per chi non sapesse nulla su di loro, oltre ad un ammonimento, lascio un episodio del podcast.
Vandali/Stranidei - Bud Spencer Blues Explosion (2023; via La Tempesta Dischi)
Anche qui un atteso ritorno; almeno per quanto mi riguarda. Doppio singolo per il duo formato da Adriano Viterbini - fenomenale chitarrista - e Cesare Petulicchio - fenomenale batterista.
Sono super legato a questa band e negli anni ho davvero consumato i loro dischi: come un mareee di problemiii dove pratiiicarci il suuurf.
Nonostante li avessi un attimo persi dai radar, nel vedere l’uscita di queste nuove canzoni sono entrato subito in uno stato di hype non indifferente.
Hype che è, però, un po’ sceso dopo averle ascoltate. Probabilmente, infatti, quelli de La Tempesta si sono confusi con i nomi e queste due canzoni sono in realtà di I Hate My Village.
Scherzi a parte, mi piacciono i brani, però mi suonano poco BSBE. Comunque da ascoltare.
London KO - Fatoumata Diawara (2023; Wagram Music)
Che dire, voglio bene a Fatoumata dai tempi di Fenfo e London Ko mi sembra una evoluzione importante dal punto di vista musicale.
È un album complesso e sfaccettato con sonorità che spaziano da quelle più pop al jazz, con anche alcuni accenni di musica elettronica e, di base, tanto groove e tanto stile.
Vi consiglio di ascoltare Blues.
Qatr - Les Clopes (2023; via mk label)
“Je fume des clopes dans un blockhaus noir parce que je suis déprimé” quanto l’ho ascoltata ‘sta canzone. Che dire, sono tornati anche loro come Gandalf ma per portarci un po’ di electropop francese che, per chi non lo sapesse, fa bene.
Non so dirvi a cosa di preciso, però, è così: fidatevi.
Menzioni d’onore
Like a Prayer - King Hannah
THE PROCESS - Daykoda, Noah Denton
Little A’s Chant - Pan Afrikan Peoples Arkestra
Hello - Hania Rani
I Know Your Present - Sans Soucis
Con la musica abbiamo chiuso per questo mese. Prima di chiudere, però, un omaggio a chi è riuscitə ad arrivare fino a qui: la selezione di nudi d’autore.
Peace!
La redazione