Puntuali come un orologio svizzero rotto torniamo con la SpinnIt Letter per spammarvi le migliori uscite, a nostro insindacabile giudizio, del mese di Aprile. Ci sono diverse cose, quindi, fasten your seatbelts e andiamo.
Trovate le playlists con i brani su Spotify e Apple Music, anche se raccomandiamo caldamente la seconda. Per tutto il resto c’è instagram: @spinn.it.
Noi, invece, le incredibili (de)menti dietro a questo splendido proggggetto, siamo
e .AUS23 (1:1) - Charles Leclerc (2023; Verdigris)
Qui protofra! Chi mi conosce sa quanto io sia appassionato di Formula 1 e quanto cerchi di condividere il mio amore per la Ferrari in particolare.
Il primo maggio 1994 se ne andava Ayrton Senna, uno dei più grandi piloti della storia della Formula 1. Qualche giorno fa Charles Leclerc, un altro grande pilota ma della Formula 1 attuale, ha pubblicato un brano strumentale al pianoforte. Non potevo, quindi, esimermi dall’inserirlo all’interno della letter.
AUS23 (1:1) è molto bello, pur nella sua semplicità: emoziona e si lascia ascoltare anche da chi non è avvezzo, come me, a questo tipo di soluzioni musicali.
Poi, insomma, l’ha fatto il mio - nostro! - amato Charles, quindi merita almeno un ascolto.
Variables - Alfa Mist (2023; Anti)
Abbiamo parlato spesso di Alfa Mist, uno dei rappresentanti più importanti della nuova scena jazz londinese che tanto ci piace. Ecco, dopo vari singoli usciti negli scorsi mesi, finalmente abbiamo Variables, il nuovo album.
Un lavoro che definirei il più completo del compositore inglese ad oggi. 10 tracce in cui trovano spazio swing, ritmi boom-bap, melodie vocali piene di pathos e, in generale, una profondità sonora veramente sorprendente.
Bello, bellissimo. Ma c’erano pochi dubbi, trattandosi di Alfa.
Clair Obscure - Grimoon (2023; La Tempesta Dischi)
Il dramma della migrazione raccontato attraverso gli occhi di un bambino. Questo il concetto alla base dell’ultimo disco di Grimoon, band italo-francese - capitanata da Solenn Le Marchand e Alberto Stevanato - che da oltre vent’anni propone la sua personalissima ricerca visiva e sonora volta all’esplorazione del mondo contemporaneo con cortometraggi legati alle uscite musicali.
Vi lascio il video del singolo Cross the wall per capire di che si parla.
Clair obscur è un viaggio sonoro, fra synth e chitarre, ma anche un segnale di impegno verso una causa importante.
L’album, infatti, esce a supporto della APS MEDITERRANEA Saving Humans, con un merchandising dedicato di cui parte dei proventi sarà versato proprio a sostengo delle missioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo Centrale realizzate dalla APS stessa.
Echoes - Fire! Orchestra (2023; Rune Grammofon)
Anche in questo caso un album. Ma non un album qualunque: 40 musicisti, quasi due ore di musica, una title track divisa in 7 parti a reggere la struttura e altri 7 brani a completarla.
La band, Fire!, originariamente composta da Mats Gustaffson (sax), Johan Berthling (basso) e Andreas Werliin (batteria) ma opportunamente allargata all’Orchestra, con Echoes si lascia andare in un fiume sonoro degno del miglior free jazz in cui la libertà, appunto, dei singoli musicisti si alterna alla struttura a tratti rigorosa del disco.
Prendetevi un po’ di tempo per voi e dedicatevi a questo album: vi farà bene.
Black Classical Music - Yussef Dayes, Venna e Charlie Stacey (2023; Brownswood Recordings)
Allora, Yussef Dayes, batterista clamoroso che abbiamo avuto modo di conoscere e di cui abbiamo parlato plurime volte, pubblicherà un album da solista. Questo è il primo singolo.
Ad accompagnarlo abbiamo: Rocco Palladino al basso, Charlie Stacey ai synth, Venna al sax e Alexander Bourt alle percussioni più un'intera schiera di fenomeni fra cui Chronixx, Masego, Jamilah Barry, Tom Misch, Elijah Fox, Shabaka Hutchings, Miles James, Sheila Maurice Grey, Nathaniel Cross, Theon Cross e la Chineke! Orchestra.
Un lavoro che si preannuncia, insomma, mastodontico e che andrà ad esplorare la musica nera nel suo insieme, con particolare riguardo al jazz, naturalmente.
Esce il prossimo 8 settembre, ocio!
Vandalized Statue To Be Replaced With Shrine - monde ufo (2023; Quindi Records)
Qui giochiamo in casa, per così dire. Vandalized Statue To Be Replaced With Shrine, ultimo album della band californiana monde ufo, è stato, infatti, pubblicato dalla mitica Quindi Records, di casa a Firenze.
Si tratta di un album in cui la psichedelia si unisce a ritmi bossa nova, il tutto all’interno di un contesto musicale elettronico-ma-anche-no che crea un’ambientazione a tratti eterea e a tratti inquietante, specie per ciò che riguarda i testi.
Su Bandcamp c’è il disco, *wink-wink*.
Nuclear War - Irreversible Entanglements (2023; Red Hot Organization)
Continuo in questo fiume in piena di uscite con l’ultimo singolo di Irreversible Entanglements. Ho deciso di inserirlo per la mia personale affezione nei confronti della band e dell’artista che questo singolo omaggia.
Sì, mi piace essere ripetitivo. Ma proseguo.
Irreversible Entanglements si definiscono un “liberation-oriented free jazz collective formed in early 2015”. Di questo collettivo parli a suo tempo per l’uscita di Open The Gates, una bellissima esplorazione musicale, sonora e sensoriale del nostro mondo. Per non dilungarmi troppo vi dico che fanno free jazz e vi invito a leggere l’articolo linkato sopra.
L’altro punto di affezione, dicevo, è legato all’artista che omaggiano in questo nuovo brano: proprio lui, meravigliosamente lui, Sun Ra.
Nuclear War, infatti, è una jam di culto del jazzista from Saturn, che il collettivo di Philly ha rielaborato: una bomba. Anche piuttosto attuale, ma non sono sorpreso.
Menzioni d’onore
O navigatore/ice dei client di posta elettronica, se sei arrivato/a fin qui ti mando, per prima cosa, un abbraccio fortissimo. Ho qualche altra uscita da consigliare, prima di passare la palla a
che però farò in forma breve, con le mie menzioni d'onore.Una postilla, prima dell’elenco puntato: gli ultimi due album sono reissues di lavori usciti originariamente negli anni ‘70. Li ho inseriti perché spesso queste ri-edizioni nascondono delle perle. E infatti Ja Ja, contenuta all’interno di Thrust è praticamente già la mia canzone estiva preferita.
Bella, grazie, ciao!
No More Lies - Thundercat, Tame Impala (2023; Brainfeeder)
On The Romance of Being - Desire Marea (2023; Mute Artists Ltd)
Detroit Red - Hypnotic Brass Ensemble (2023; Pheelco Entertainment Inc.)
Son of Africa - Remi Kabaka (2023; BBE Music)
Thrust - McNeal & Niles (2023; We Are Busy Bodies)
Prism - The Orb (2023, Cooking Vinyl)
Qui
, con ancora nella mente e nelle gambe le basse frequenze dell'ultima Street Parade tenutasi in quella bolla gentrificata del centro di Firenze in data 29-4-23 (more info @Smash Repression Toscana). Non starò ad ammorbarvi in questa sede con i miei pistolotti morali sul perchè la street parade - intesa come azione politica o movimento - rappresenti uno degli ultimi baluardi resistenti di controcultura (in questo vuoto morale assoluto e deprimente), ma mi limiterò ad usarla come pretesto per segnalare il primo suggerimento di questa nuova newsletterona.Per cultrici e cultori della musica elettronica, The Orb non suonerà assolutamente come una novità. Il progetto, ad oggi composto dal membro fondatore originale Alex Paterson e da Michael Rendall, rappresenta una vera e propria istituzione del genere ambient / chill out ed è presente sulla scena dall’inizio degli anni ‘90, nel pieno della golden age dei free party inglesi. Qui sotto un bel documentario sul periodo:
Prism è il diciassettesimo album prodotto da The Orb e dentro ci troverete tutti i capisaldi della club culture inglese: pattern house, commistioni dub, drum’n’bass, divagazioni soul, sampling di voci sintetiche e viaggi astrali lisergici. Il mix perfetto per un morbido atterraggio dopo un rush danzereccio.
Hype for Nothing (EP) - Cani dei portici (2023; Time To Kill Records)
Per rimanere nella controcultura: sono tornati i Cani dei portici e non posso che essere molto contento.
Terzo lavoro pubblicato dal duo dogcore (chi sà, sà) bolognese composto da Claudio Adamo e Demetrio Spousinho, che si confermano come una delle realtà più interessanti della scena italiana. Il mix di ritmi intricati, melodia, violenza sonora e riverberi heavy che i Cani dei portici portano costantemente alle nostre orecchie è qualcosa per cui essere grati.
La band è in tour e le date le trovate qui. Fidatevi di Spinnit e andate a vedere i CDP dal vivo, zero regrets!
Yalla Miku - Yalla Miku (2023; Bongo Joe)
Ero sicuro che questo disco sarebbe finito nella newsletter dal momento del suo annuncio; in ordine di rilevanza, i segnali che hanno fatto pizzicare il mio senso-spinnico sono stati: il coinvolgimento di Vincent Bertholet, fondatore dell’Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp, di cui sono fedele e devoto fan, la presenza di Simone Aubert, già batterista per Tout Bleu, Massicot e in duo col mio beniamino Vinz nel per-me-adorato progetto Hyperculte; infine, il sigillo di garanzia di un’etichetta coraggiosa e sul pezzo come Bongo Joe.
Alla fine, a disco pubblicato, scopro che questi tre elementi erano solo l’antipasto di un lavoro stratosferico. I fondatori del progetto Yalla Miku sono i Cyril Cyril, altro gruppo pazzesco della scena elvetica. Il concept del disco è un vero e proprio manifesto di integrazione e potrebbe essere usato come esempio positivo di contaminazione culturale: le influenze occidentali dei generi kraut ed electro-trance si legano indissolubilmente con elementi della tradizione musicale marocchina, eritrea ed algerina, nel tentativo - ben riuscito - di rappresentare la multiculturalità urbana presente a Ginevra. Il risultato è un suono autentico e coinvolgente, una chicca per le orecchie e per l’ipotalamo.
Fine delle comunicazioni. La Spinnitletter torna a fine Maggio; nel frattempo vogliatevi bene e non fatevi schiacciare da questa pazza pazza pazza vita!
Love